ll cuore di un topo rigenerato dopo l'infarto

I tessuti tornati integri grazie a frammenti di materiale genetico

Il cuore di un topo danneggiato dall' infarto è stato rigenerato e i suoi tessuti sono tornati integri grazie a piccoli frammenti di materiale genetico chiamati micro Rna. E' il risultato dello studio interamente italiano pubblicato su Nature e coordinato dal Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologia (Icgeb) di Trieste.

Il risultato potrebbe portare in futuro al primo farmaco per la rigenerazione cardiaca. "Siamo riusciti a riattivare il programma di rigenerazione dei tessuti cardiaci – ha spiegato Mauro Giacca, dell'Icgeb e tra gli autori dello studio – identificando alcuni specifici frammenti di Rna".

La scoperta, realizzata in collaborazione con l'Università di Trieste, potrebbe portare a sviluppare per la prima volta farmaci per la cura dei danni prodotti da infarti. "Circa 17 milioni di persone – ha proseguito Giacca – muoiono ogni anno nel mondo per malattie cardiovascolari. Ciò é dovuto nella maggior parte dei casi a danni alle cellule che compongono il tessuto cardiaco e che una volta morte non vengono rigenerate".

Grazie alla nuova tecnica sperimentata su topi, 'in vivo', i ricercatori italiani sono riusciti a identificare un modo di rigenerare le cellule cardiache e riparare così i danni al tessuto a seguito di infarti. "Finora – ha proseguito il ricercatore italiano – si erano ottenuti soltanto modesti successi con le staminali, una tecnica complessa e che ha dato pochi risultati. Qui invece si tratta di farmaci che rigenerano il tessuto".

Per arrivare a questa scoperta i ricercatori sono partiti dallo studio delle capacità di pesci e anfibi di rigenerare i tessuti cardiaci danneggiati, una proprietà che i mammiferi hanno perso nel corso dell'evoluzione. "Abbiamo ipotizzato che – ha proseguito Giacca – se il 'programma' rigenerativo esiste anche nei mammiferi, i micro Rna (una sorta di 'controllori' genetici naturali) potevano essere la chiave per riattivarlo.

Molti di questi frammenti sono infatti espressi nel feto e poi cessano la loro funzione alla nascita dell'individuo". In questo modo lo studio ha verificato l'efficacia dei micro Rna su alcune cellule cardiache e poi testata anche su topi che avevano sofferto di infarto. In questo modo sono stati individuati 40 diversi frammenti di Rna 'rigenerativo'.

"Il nostro obiettivo - ha concluso il ricercatore - è ora iniziare entro due anni le prime sperimentazioni sull'uomo, ma i tempi per le applicazioni saranno ancora molto lunghi e non è detto che arrivi a vere applicazioni. In ogni caso si tratta di un punto scientifico molto importante in quanto dimostra come sia possibile rimettere in moto una cellula adulta".

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