Pos obbligatorio: dal 30 giugno si parte.

Obbligo legale o anche deontologico? Non sanzionabile dal giudice ma dall’ordine dei medici sì? Sul “point of sale-Pos” obbligatorio in studio dal 30 giugno si moltiplicano le illazioni. Tutti i professionisti da lunedì sono obbligati per legge ad accettare pagamenti con bancomat per cifre superiori a 30 euro. Per essere in grado dovranno però dotarsi di lettore Pos prendendo contatto con la banca di riferimento.
 

Sanzioni legali - L’articolo del decreto legge 179/2012 che prevede il lettore in studio (15 comma 49) non pone sanzioni al professionista sprovvisto. L’unico rischio fin qui è che il debitore paghi in ritardo e il professionista “colpevole” non possa rivendicare interessi (c.d. “mora del credito”). Il Ministero dell’Economia (protocollo D/825 del 10 giugno) ha addirittura ventilato che proprio per l’assenza, almeno temporanea, di sanzioni il Pos non sarebbe un obbligo. Qualche professionista non esclude però che accettare pagamenti bancomat sia un obbligo deontologico.

Sanzioni deontologiche - L’argomento è che –ad esempio, medici e dentisti- hanno pur sempre l'obbligo di esercitare la professione con il «decoro» (articolo 2233, comma 2, del Codice civile), e in teoria qualche ordine professionale potrebbe punire il medico inadempiente. Ma in tema di Pos, più che pensare alle sanzioni, ad oggi gli ordini dei medici hanno un’altra preoccupazione: «Siamo impegnati a capire come possa impattare il fenomeno sui diversi tipi di professionista.  La libera professione non è un concetto uniforme. Un conto è il titolare di un grosso studio, il professionista con fatturati alti, che il Pos lo ha già – afferma Roberto Lala presidente Omceo Roma – un altro è il giovane professionista per il quale la botta economica è forte, e di medici a partita Iva con pochi committenti se ne vedono sempre di più. Queste differenze vanno tenute presenti non solo in ambito deontologico, ma anche in campo pratico».
Oneri economici – I costi del lettore collegato con la banca dipendono dal prezzo delle commissioni che può variare da 70 centesimi a oltre due euro a commissione, e da quello del canone che può essere agevolato da particolari condizioni della banca, più l’installazione. Per i professionisti che esercitano a domicilio dei pazienti esistono dispositivi portatili, ma il costo delle commissioni sale. E l’onere può arrivare fino a 150 euro potenziali al mese –l’unico rischio fin qui è che il debitore paghi in ritardo e il professionista non possa rivendicare danni o interessi.

Mauro Miserendino

Fonte: doctor33.it

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