Bozza manovra: Tutte le novità per la sanità

La manovra è pronta. Ecco la bozza. Fondo sanitario a 113 miliardi. Cambiano i tetti della farmaceutica: 7% ospedaliera e 7,85% la territoriale. Un miliardo per gli innovativi. E per gli ospedali in rosso limiti ancor più stringenti

L’arrivo alla Camera slitta ancora ma ormai il testo è definito anche se al Mef il lavoro sulla bozza continua a ritmo serrato. Qui anticipiamo il testo “licenziato” ieri alle 20, suscettibile però ancora di modifiche. E per la sanità le novità non mancano. Dalla rivoluzione sui tetti della farmaceutica al nuovo fondo di 500 milioni per gli oncologici innovativi. 
 
25 OTT - La manovra 2017 è ormai pronta. Anche se la bozza sul tavolo del Mef (qui anticipiamo quella datata alle ore 20 del 24 ottobre) è ancora sottoposta a continui aggiustamenti. Ma la sostanza è ormai definita.
 
Per la sanità spiccano la determinazione del Fondo sanitario 2017 a 113 miliardi, che salgono a 114 nel 2018 e a 115 nel 2019.
 
C’è poi un miliardo di euro per i farmaci innovativi, di cui 500 per un nuovo fono ad hoc per gli oncologici (in proposito si stabilisce che l’Aifa,entro il 31 marzo 2017, dovrà fissare i criteri per la classificazione dei farmaci innovativi e a innovatività condizionata e dei farmaci oncologici innovativi. 
 
Per il personale si conferma un fondo per il rinnovo dei contratti della PA di 1,4 miliardidi euro per il 2017 e di 1,850 miliardi a decorrere dall’anno 2018 (anche se in proposito si sta lavorando a un fondo di 1,9 miliardi fin dal 2017, secondo quanto riportato dalle ultime indiscrezioni).
 
Per la stabilizzazione dei precari in sanità (assunzione e stabilizzazione del personale del Servizio Sanitario Nazionale), sempre nell’ambito delle risorse del fondo sanitario nazionale, è previsto un Fondo vincolato di 75 milioni di euro per il 2017 e di 150 milioni a decorrere dal 2018.
 
 
Cambiano poi i tetti della farmaceutica. Dal 2017 il tetto della spesa farmaceutica ospedaliera sarà calcolato al lordo della spesa per i farmaci di classe A in distribuzione diretta e distribuzione per conto, ed è rideterminato nella misura del 7,0 per cento (oggi è fissato al 3,5%) e assume la denominazione di “tetto dellaspesa farmaceutica per acquisti diretti”. Conseguentemente cambia anche il tetto della spesa farmaceutica territoriale che sarà rideterminato nella misura del 7,85 per cento (oggi è dell’11,35%) e  assume la denominazione di “tetto della spesa farmaceutica convenzionata”.
 
Biosimilari. Nella manovra si stabilisce che “Non è consentita la sostituibilità automatica tra biologico di riferimento e un suo biosimilare né tra biosimilari” e che “Nelle procedure pubbliche di acquisto non possono essere posti in gara nel medesimo lotto principi attivi differenti, anche se aventi le stesse indicazioni terapeutiche”.
 
Farmaci biologici a brevetto scaduto. Sono poi previste anche specifiche norme per razionalizzare la spesa per l’acquisto di farmaci biologici a brevetto scaduto. In particolare per le gare d’acquisto si prevede un lotto unico considerando lo specifico principio attivo (ATC di V livello), medesimi via di somministrazione e dosaggio. La base d’asta dell’accordo quadro dovrà essere il prezzo massimo di cessione al Ssn del farmaco biologico di riferimento.
 
In ogni caso si stabilisce che “i pazienti devono essere trattati, con uno dei primi tre farmaci nella graduatoria dell’accordo quadro classificati secondo il criterio del minor prezzo o dell’offerta economicamente più vantaggiosa” e che “Il medico è comunque libero di prescrivere, senza obbligo di motivazione, il farmaco (tra quelli mesi in gara, ndr.) ritenuto idoneo a garantire la continuità terapeutica ai pazienti”.
 
Vaccini. Viene istituito un Fondo per l'acquisto vaccini ricompresi nel Nuovo Piano Nazionale Vaccini (NPNV). Il Fondo, sempre all’interno delle risorse del fondo sanitario nazionale, è pari a 100 milioni di euro per l’anno 2017, 127 milioni di euro per l’anno 2018 e 186 milioni di euro a decorrere dall’anno 2019.
 
Stretta sui deficit delle aziende ospedaliere. Viene ulteriormente abbassata la soglia del disavanzo di gestione oltre la quale le aziende ospedaliere, universitarie e Irccs andranno in Piano di rientro. Il limite si abbassa al 5% della differenza tra costi e ricavi (oggi è il 10%).
 
Fondo investimenti e sviluppo infrastrutturale. Viene istituito un Fondo ad hoc per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale riguardanti diversi settori, tra i quali viene annoverata l’edilizia sanitaria. L’importo dello stanziamento, programmato fino all’anno 2030, non viene però specificato.
 
Pensione anticipata per infermiere e ostetriche. In via sperimentale, dal 1 maggio 2017 e fino al 31 dicembre 2018, potrà accedere all’Ape (anticipo pensionistico) chi svolge professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni, e addetti all’assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza, se lavoratori dipendenti che svolgono da almeno 6 anni in via continuativa attività lavorative per le quali è richiesto un impegno tale da rendere particolarmente difficoltoso e rischioso il loro svolgimento in modo continuativo e sono in possesso di un anzianità contributiva di almeno 36 anni.
 
Finanziamento attività di ricerca. Al fine di incentivare l’attività base di ricerca dei docenti delle università statali, nello stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca è istituito un fondo con uno stanziamento di 45 mln di euro annui a decorrere dal 2017.
 
Fondo povertà. Nei limiti delle risorse disponibili nel Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale vengono adottati per l’anno 2017 nuovi criteri di accesso.
  
Fondo sostegno natalità. La dotazione del Fondo di sostegno alla natalità è pari a 14 milioni di euro per l’anno 2017, 24 milioni di euro per l’anno 2018, 23 milioni di euro per l’anno 2019, 13 milioni di euro per l’anno 2020 e 6 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2021.
 
Buono nido.In riferimento ai nati a decorrere dal 1° gennaio 2016 per il pagamento di rette relative alla frequenza di asili nido pubblici e privati è attribuito, a partire dall’anno 2017, un buono di 1.000 euro su base annua e parametrato a undici mensilità. Il buono è corrisposto al genitore richiedente dall’INPS, previa presentazione di idonea documentazione dimostrante l’iscrizione a strutture pubbliche o private. Il beneficio è riconosciuto nel limite massimo di 144 milioni di euro per l’anno 2017, 250 milioni di euro per l’anno 2018, 300 milioni di euro per l’anno 2019 e 330 milioni di euro annui a decorrere dal 2020.
 
Pari opportunità. Al finanziamento delle iniziative per l'attuazione delle politiche delle pari opportunità e non discriminazione potranno concorrere ulteriori risorse per l’anno 2017, fino a complessivi 20 milioni di euro.
 
25 ottobre 2016
 

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