Staminali, nuova via per il Parkinson?
Un interessante articolo fa il punto sulle speranze di poter trattare con le cellule staminali diverse patologie degenerative, a partire dalla malattia di Parkinson. La scelta ricade soprattutto su questa malattia perché da tempo si punta a comprendere il ruolo delle cellule "bambine" in questa condizione, con un progressivo accumulo di informazioni importanti. Ora si attende con ansia il 2018, quando in Europa dovrebbero decollare i test sull'uomo, concentrati in un piccolo gruppo di pazienti in cui verrà effettuato il trapianto di staminali. L'obiettivo di questo primo trial è soprattutto legato alla sicurezza e all'efficacia di questo approccio. In particolare, come spiega la senatrice Elena Cattaneo che dirige il Laboratorio Cellule Staminali dell'Università di Milano, occorre capire se le staminali embrionali sono davvero in grado di "specializzarsi" e quindi di andare a vicariare la funzione dei neuroni dopaminergici che diventano carenti in caso di malattia degenerativa. Insomma: il tentativo è sicuramente di grande interesse scientifico e pratico, anche perchè proprio sulla capacità delle staminali di andare esattamente a ripopolare i neuroni specializzati proprio dove serve si gioca davvero la speranza di poter individuare nuove cure per questa ed altre patologie.
Fonte: edott Specialisti
Da italiani 'terapia genica' su cellule pelle per creare neuroni
Roma, 10 nov. (AdnKronos Salute) - Una combinazione di geni capace di indurre il differenziamento di cellule della pelle in neuroni dopaminergici attivi capaci di produrre e secernere dopamina, essenziale per la trasmissione degli impulsi nervosi connessi al comportamento e al movimento volontario, 'mancanti' nei pazienti con Parkinson. A scoprirla e a utilizzarla per eseguire una sorta di 'terapia genica' su cellule staminali è stato il team guidato da Vania Broccoli, capo dell'Unità di ricerca Cellule staminali e Neurogenesi dell'Irccs San Raffaele di Milano, che ne ha parlato a margine di un incontro a Roma organizzato dal consorzio europeo Neurostemcellrepair, coordinato dalla senatrice a vita Elena Cattaneo.
Gli studi del San Raffaele rappresentano una nuova possibilità di cura per la sostituzione cellulare dei neuroni dopaminergici, la cui degenerazione è la causa principale dei severi deficit motori caratteristici della malattia di Parkinson. "Abbiamo messo a punto - racconta Broccoli - nuove procedure di riprogrammazione cellulare trasformando cellule della pelle in cellule che abbiano una possibilità terapeutica. Abbiamo utilizzato non fattori di crescita, ma 3 geni", grazie a virus inattivati usati come vettori "che sono delle 'centraline di comando' dello sviluppo neurale". L'obiettivo principale delle attività di ricerca di Broccoli è quello di raffinare ulteriormente questi approcci, fino a ottenere neuroni umani pienamente funzionali, da utilizzare per trapianti in soggetti affetti da disturbi neurologici o malattie neurodegenerative.